Bio
Arrigo Cappelletti

Nasce a Brunate (Como) il 12.2.49. Dopo una laurea in Filosofia e aver insegnato alcuni anni nei Licei, si è dedicato al jazz realizzando finora diciotto dischi a suo nome di cui almeno quattro (Samadhi, Reflections, Pianure e Terras do risco) hanno avuto importanza nella definizione di una via italiana al jazz fatta di lirismo, introspezione e collegamenti con altri universi musicali.

Delle diverse rassegne cui ha partecipato ricordiamo qui: Como jazz meeting (1976, 1996), Festival di Rapallo (1984), Festival jazz in Italia al Capolinea di Milano (1986, 87, 89), VII Festival internazionale del jazz Città di Milano (1988), Festival “I suoni del jazz” (Pavia, 1991), Rassegna jazz a Palazzo Butera (Palermo, 1991), Festival di Pori (Finlandia, 1991), Festival “Sanremo: l’altra musica” (1993), Festival Jazzitalia (Verona, 1994), Noto jazz festival (1996). Portogallo EXPO 98, Festival Sete Sois Sete Luas (Portogallo, 1999), Clusone jazz 2000, Festival Jazz&Wine (Gorizia, 2000), Festival “Le voci del jazz” ( Auditorium di Milano, 2003), Iseo jazz, Siena jazz, Festival EcoJazz (Reggio Calabria, 2004), Festival Villa Celimontana (Roma, 2005), Siena Jazz (2005), Novara Jazz Festival (2007), Santannarresi Jazz Festival (2009) e Padova Jazz festival (2009). Partecipa con il video musicale On smoking di Francesco Leprino, basato su musiche sue, al Not Still Art Festival (Brooklyn, NYC, Stati Uniti, 2004).

In Italia ha suonato, tra gli altri, con Gianni Cazzola, Sergio Fanni, Paolo Dalla Porta, Roberto Ottaviano, Gianni Coscia, Giulio Visibelli e Sandro Cerino. Con musicisti stranieri annovera collaborazioni con Barre Phillips, Lew Soloff, Mike Mossmann, Daniel Schnyder, Bill Elgart, Olivier Manoury, Steve Swallow, Ralph Alessi, John Hebert, Jeff Hirshfield. Ha collaborato inoltre con la cantante Mia Martini e con l’orchestra nazionale di jazz di Giorgio Gaslini. Nel 1988 la rivista americana Cadence ha inserito il suo disco Reflections tra i dieci migliori dischi dell’anno.

Ispirato musicalmente da John Lewis, Lennie Tristano, Bill Evans, Paul Bley, ha trovato per anni nel trio con pianoforte il luogo ideale per esprimere il suo jazz libero, intenso e raffinato. Sul finire degli anni ottanta la scoperta del tango-jazz lo ha reso uno dei precursori in Italia delle attuali tendenze alla contaminazione fra il jazz e gli altri generi. Ultimamente ha vissuto molto in Portogallo dove, insieme con alcuni dei più importanti musicisti portoghesi di fado come Custódio Castelo, Jorge Fernando, Alexandra, ha realizzato un suo progetto musicale, Terras do risco, di canzoni su testi di poeti portoghesi del ‘900 (per maggiori informazioni: José Serra Cruz) e in Russia (San Pietroburgo), dove collabora con la vocalist Polina Runovskaya.

Molto attivo anche come scrittore e saggista, ha pubblicato per la casa editrice ESI (Napoli) un libro sull’improvvisazione jazzistica a metà fra il didattico e l’autobiografico Il profumo del jazz; per la casa editrice LEPOS (Palermo), una biografia-studio su Paul Bley intitolata Paul Bley, la logica del caso. Ha insegnato inoltre jazz al CDM e alla Nuova Milano Musica di Milano, al Civico istituto Musicale “Brera” di Novara, al Conservatorio di musica di Sassari e di Reggio Calabria. E’ stato docente di jazz presso il Conservatorio di Reggio Calabria e ha coordinato il triennio di piano jazz presso il Conservatorio di Alessandria. Attualmente è docente di jazz presso il Conservatorio di Venezia.

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