Nel corso della storia del jazz pochi sono stati i casi di formazioni a doppia leadership pianoforte-chitarra, senza il contributo di uno strumento a fiato.
Qui ne proponiamo una che, nonostante la presenza di una sezione ritmica ‘classica’, rompe gli schemi del tradizionale ‘combo’ jazz dall’interno privilegiando l’interazione polifonica e libera delle parti sull’armonia, il silenzio sull’horror pleni , un lirismo pudico di ascendenza africana sul facile sentimentalismo di maniera.
E’ chiaramente un omaggio a Paul Bley, della cui imminente scomparsa al momento della registrazione nulla potevamo sapere, come testimonia la scelta di temi di Ornette Coleman e Carla Bley, musicisti estremamente vicini al pianista canadese. Ma ci sono anche spunti tematici nostri, fra cui un tema (”Il Monello”) da me composto per l’omonimo film di Charlie Chaplin e già registrato in passato con Giulio Visibelli.
E c’è il riferimento, attraverso un brano di Abdullah Ibrahim, a una visione dell’Africa straniata e molto europeizzata.
Quello che ci interessava di più però e che deciderà se questa registrazione possa dirsi riuscita era la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo, inatteso, sorprendente, nel corso dell’avventura collettiva dell’improvvisazione.
Per questo potevamo contare solo su noi stessi, sulla nostra profonda amicizia e affinità.